Valsavarenche è circondata da una chiostra di monti imponenti. Partendo dal fondo valle, sulla destra orografica del torrente Savara, ove si staglia la guglia in pietra del Mont Favret, per risalire fino al vallone di Pont, dove la catena del Gran Paradiso
si svela in tutta la sua maestosità, per proseguire raggiugendo la punta del Nivolet nel vallone omonimo è da lì ridiscendere sulla sinistra orografica del Savara fino alla cima di Ran, cima che domina il fondo valle della Valvasarenche e di Rhèmes, il visitatore ha l’opportunità di osservare una selva di picchi che superano abbondantemente i 3.000 mt. L’alpinismo trova sulle montagne della Valsavarenche una palestra di applicazione incredibile, dalle salite più difficili, riservate ai campioni della disciplina (parete Nord del Gran Paradiso, del Ciarforon ecc.), alle salite più abbordabili alla massa degli appassionati come la classica via normale al Gran Paradiso.
Senza entrare nel merito dell’attività alpinistica ci preme però parlare brevemente delle due cime più importanti della catena montuosa di Valsavarenche: il Gran Paradiso e la Grivola.
La cima del Gran Paradiso è l’unica del comprensorio che supera i 4.000 mt., 4.061 per la precisione ed è la più importante e conosciuta, è frequentata durante tutte le stagioni dell’anno perchè sulle sue pendici si può praticare una notevole attività sci alpinistica.
La Società Guide Gran Paradiso Valsavarenche da giugno a settembre organizza salite giornaliere al Gran Paradiso contattateci ai seguenti recapiti: 0165 95304 oppure 345 2106893 |
La Grivola è una montagna di rara bellezza, forse la più bella montagna interamente sul territorio valdostano. Ispirò poeti che ne cantarono il fascino, vista da Saint-Pierre nella valle centrale della Dora Baltea appare veramente come una meraviglia del creato.
|
L’alpinismo non ha nella Valsavarenche una storia d’insieme, ma piuttosto di dettaglio, perchè sono le singole vette (da tutti i versanti) ad aver avuto vicende proprie. L’esplorazione della montagna s’inizia propriamente dopo il 1860 con diverse escursioni compiute da Martino Baretti; seguono la prima salita al Ciarforon di Francesco Vallino nel 1871 e quella di Barale all’Herbetet nel 1873.
Queste le principali ascensioni:
Gran Paradiso, Becca di Moncorvé; Travesata del Piccolo Paradiso; Traversata Tre Punte, Piccolo e Gran Paradiso; Traversata Herbetet – Gran Paradiso; Piccolo Paradiso; Becca di Montandayné; Budden; Herbetet; Traversata dal Colle dell’Herbetet al Colle Montandayné, attraverso l’Herbetet, i torrioni di Budden e Becca di Montandayné; Grand Sertz; Punta Bianca della Grivola; Grivola; Gran Nomenon; Tresenta; Ciarforon; Traversata Ciarforon Monciair; Becca Monciair; Punta Broglio meridionale; Broglio; Mare Percià; Punta Fourà; Cima Roley; Cima Basey; Taou Blanc; Cima Ouiller; Cima Percià; Cima Entrelor; Cima Goulien; Punta Roletta; Clocher di Djuan; Punta Bianca; Punta Bioula; Punta Fourquin; Fourquin; Leysert; Punta Ceresole; Punta Ceresole e Cresta Gastaldi; Colle Gran Paradiso; Colle Moncorvé; Colle Ciarforon; Colle Grant Etret; Colle di Punta Fourà; Colle del Piccolo Paradiso; Colle di Montandayné; Rifugio Vittorio Emanuele – Colle Gran Neyron – Bivacco Sbema: a Cogne per il Col Lauson o per i Colli Herbetet o Belleface; Ceresole e Noasca per il Colle del Gran Paradiso; a Rhemes-Notre-Dame per il Col Rosset o Col Entrelor o Col Leynir; a Isère per il passo di Galisia o dal Rifugio Vittorio Emanuele a Cogne per i Colli Grand Neyron ed Herbetet; dal rifugio Vittorio Emanuele e Ceresole per i Colli Moncorvé e Col di Tour, dallo stesso rifugio a Ceresole per il Colle Grant Etret, dal Rifugio al Nivolet per il Colle di Punta Fourà; dal Rifugio Vittorio Emanuele al Rifugio Vittorio Sella per il Colle Grand Neyron e passo Grand Sertz.